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Diario delle vacanze 2 - Parte seconda: Siena


Sabato 25 Agosto

Siena è una città molto particolare. Definirla soltanto bella è riduttivo. Il suo stile medioevale è rimasto immutato negli anni e la città ne sfoggia la magnifica bellezza non solo con i suoi monumenti ma anche nelle tradizioni che il popolo senese mantiene e persegue in uno stile di vita praticamente unico e ammirabile.
Per raggiungerla abbiamo percorso una strada immersa tra le caratteristiche Crete Senesi.
Un paesaggio suggestivo, nonostante la Stella mia abbia fatto notare che sono capitata nel periodo dell'anno in cui la raccolta del grano c'era già stata. Con l'alternarsi delle stagioni, mi raccontava, il grano che viene seminato crea un manto uniforme, dapprima verdino, poi di un verde più intenso e, infine, quando il grano diventa maturo.. color oro. Un spettacolo della natura, insomma.
Ho potuto comunque ammirare le tante collinette ondulate che si intrecciano tra loro creando uno scenario decisamente singolare, come il colore del terreno nel quale vi è presente una forte componente argillosa.
Per questo, vengono dette appunto, Crete. Sono riuscita anche ad intravedere un fontone!
Non mi è riuscito di scattare qualche foto poiché quando mi sono decisa, le aeree di sosta dislocate lungo la via proprio per consentire ai turisti di catturare quel meraviglioso panorama, erano finite. E fermarsi sul ciglio della strada non era molto saggio.
Però ne conservo un nitido ricordo.

Ecco Siena vista con i miei occhi.


Questa è la facciata laterale della Basilica di San Domenico. E' una delle chiese più importanti di Siena e al suo interno custodisce una reliquia, la testa di Santa Caterina. La scala, che abbiamo soltanto sceso perché per risalire abbiamo optato per quelle mobili (dal momento che la sottoscritta sui tacchi è un pericolo per
sé stessa e per il prossimo. E in questo caso specifico, il prossimo in questione era la Stellina che mi porgeva il braccio!), conduce alla Fonte di Fontebranda.




Fonte di Fontebranda. Siena è una città ricca d'acqua che scorre nelle sue antiche gallerie scavate nella sabbia. Tali gallerie incanalano l'acqua nelle numerose fonti dislocate in tutto il centro storico. Nell'epoca medioevale queste fonti raccoglievano l'acqua destinata a vasche separate a seconda dell'uso che se ne faceva. Tre vasche: una potabile, la seconda per abbeverare il bestiame e la terza riservata al lavaggio dei panni. Ancora oggi queste fonti sono perfettamente funzionanti.
Fontebranda è la più antica e imponente delle fonti senesi. Tra le leggende e credenze popolari legate a questa fonte, una narra che chi ne beve le acque impazzisce! 



L'interno di Fontebranda. La foto non è il massimo. All'esterno spiccava il sole e l'interno è buio ma
prestando attenzione stile "aguzza la vista" della Settimana Enigmistica, si può notare il riflesso, in alto,
delle acque della fonte.




Fontebranda con la Basilica di San Domenico sullo sfondo.

Uno dei bellissimi negozietti di souvenir dislocati un po' ovunque. Questo è davvero carinissimo e mi ha colpita particolarmente.




Ingresso alla cripta del Duomo

La scala che dalla cripta conduce alla Piazza del Duomo dove si trova, appunto, il Duomo di Siena. Da notare la presenza di 'qualche' turista! ^^'' Risalendo la scala, la Stella mi ha consigliato di fare attenzione ad uno scalino in particolare. Quando lo abbiamo intercettato, un gradino con una piccola croce, lei me ne ha
spiegato il significato. Quella croce è stata segnata lì in ricordo di uno dei miracoli di Santa Caterina.
Il racconto narra della giovane che risaliva la scala, quel giorno, portando con sé, in tasca,
delle uova da donare ai poveri ed un anello d'oro. Su quel grandino la Vergine si mostrò alla Santa che a quella visione, cadde in estasi. Quando rinvenne scoprì che, nella sua tasca, l'anello si era deformato mentre le uova erano rimaste tutte, perfettamente, intatte.




La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena è il maestoso Duomo di Siena

Ed eccoci giunte alla storica, quanto conosciutissima, Piazza del Campo. E' qui che si tiene il famoso Palio di Siena. Prima che la mia Stellina me ne parlasse, credevo erroneamente  che si trattasse soltanto di una competizione equestre. Invece mi son dovuta ricredere. Non è SOLTANTO una competizione.
Il Palio è.. la vita del popolo senese che li coinvolge 365 giorni all'anno caratterizzandone i diversi aspetti, sentimenti compresi. Le 17 Contrade - Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tortuca, Torre e Valdimonte. - si spartiscono Siena e, nei limiti del rispettivo territorio, ogni Contrada ha una chiesa con annessa la sede dove custodisce i vari cimeli comprese le bandiere, i costumi e tutto quanto concerne la vita della Contrada stessa. Le attività delle Contrade non si limitano ai giorni dell'organizzazione e quelli della corsa, tra l'altro una delle più antiche del mondo. Un contradaiolo viene battezzato nella propria Contrada e vi rimane fedele. Vi è un giorno del Patrono per ogni Contrada e viene festeggiato. Una Contrada può avere alleati e/o rivali. E la rivalità è parecchio sentita tanto che, mi raccontava la Stella, possono arrivare anche suonarsele per strada se uno dei due rivali provoca o ha motivo di discussione con l'altro. Dà l'idea di quanto profondo e sentito sia il legame del contradaiolo con la sua Contrada. Passeggiando e chiacchierando tra le vie di Siena, mentre, affascinata, apprendevo tutto questo e molto altro ancora, per una sottile affinità, ho scoperto la mia 'Contrada di adozione': la Contrada della Selva! :D  




Torre del Mangia e Palazzo Comunale in Piazza del Campo


Ragazzi, mi sono davvero divertita! Il nostro lungo giro turistico è terminato proprio qui, in Piazza del Campo. Ho comprato un regalino da portare alla suocera e, naturalmente, la mitica bandiera della Contrada della Selva!
E ho trovato, in una fumetteria proprio a Siena, il numero 29 di Naruto che dalle mie parti non l'avevo trovato nemmeno durante la mostra fumetto. ^^''
Due giorni sono letteralmente volati e sono stati un'indimenticabile esperienza. La conferma che la Stella è la persona meravigliosa che ho imparato a conoscere in questi anni. Ha fatto di tutto per farmi sentire a mio agio, è stata oltremodo ospitale e mi ha coccolata con le sue attenzioni. Non avevo certo bisogno di questo passo per considerarla un'amica però sono stata troppo felice di scoprire che lo è per davvero.
Il momento dei saluti è sempre quello più duro, però è giunto anche per noi.
E quando ci siamo abbracciate, prima ancora di 'lasciarla', pensavo già a quando ci saremmo nuovamente riviste. 


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