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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

Perle dai libri #64

Buio. Niente rumore. Il vento, fuori, scuoteva le tapparelle cercando di entrare. Romano, nell'oscurità dell'ingresso, ascoltò pensando che anche se ti metti fermo, al buio, le case cambiano rumore; ora c'era lui, ma prima non c'era nessuno. Nessuno. Quella casa era vuota. L'utente da lei desiderato non è raggiungibile. Tirò un profondo respiro e accese la luce. Niente pareva cambiato. Tutto come al solito, i soprammobili, l'attaccapanni, il tappeto. Tutto uguale. Niente odore di cena, però. Niente sottofondo di televisore acceso. Niente rumore di stoviglie. Niente bacio. Tolse il soprabito, lo appese. Gli sembrava di muoversi sott'acqua, i gesti lenti, misurati. Poteva sentire il cuore pulsargli forte in gola, nelle orecchie, con un frastuono insopportabile. La sala. Come supponeva, la tavola non era apparecchiata; nessuna traccia d'amore, né nell'aria né altrove. O meglio, qualcosa c'era: proprio quello che aveva immaginato per tutto il

Perle dai libri #63

All’una e cinque, Bjarne Møller, Tom Waaler, Beate Lønn e Ståle Aune erano seduti su sedie prese in prestito, silenziosi come topi nell’ufficio che Harry e Halvorsen condividevano. Harry era sul bordo della scrivania. «E’ un codice» disse Harry. «Un vecchio e semplice codice. Un comune denominatore che avremmo dovuto vedere da tempo. Era più che ovvio. Un codice, una cifra.» Tutti i presenti lo fissarono. «Cinque» disse Harry. « Cinque?» «La cifra è cinque.» Harry guardo i quattro volti pieni di attesa. Allora successe quello che – sempre più spesso – gli succedeva dopo un lungo periodo i bevute. Senza alcun preavviso la terra sparì da sotto i suoi piedi. Ebbe la sensazione di cadere e la realtà si girò su se stessa. I quattro seduti davanti a lui nel suo ufficio non erano colleghi, non esistevano casi di omicidio, non era una bella giornata d’estate a Oslo, due persone di nome Rakel e Oleg non erano mai esistite. Poi la terra tornò sotto i suoi piedi. Ma Harry sapeva

Chiacchiere ... deliziose!

Frappe, Crostoli, Bugie, Cenci o Chiacchiere. A seconda della regione, prendono un nome diverso ma la ricetta del dolce tipico del Carnevale è approssimativamente la stessa. E, udite udite, la Dillina ha preparato le Chiacchiere! Viene da dire: e allora? Beh, non sono particolarmente golosa. Non gradisco preparare dolci (sono anche un pelino negata, ammettiamolo, su) quanto non gradisco mangiarli. A parte qualche eccezione, tipo la torta Sacher (che adoro! Uhmmm!) e qualche altro dolcino che, comunque, consumo una volta l'anno tipo gli Struffoli nel periodo natalizio e, appunto, le Chiacchiere, vivo benissimo senza dolci. Di norma preferisco non impegnare le mie manine catastrofiche!  nella, per me complessa, preparazione di dolci. Ma con le Chiacchiere ho voluto provare, e devo dire che mi sono divertita ottenendo anche un risultato molto buono che Marito e Pesti (e beh, anch'io!) hanno apprezzato ^_^ Per cui.. sono davvero contenta di essermici cimentata. Ecc

Gemelli Diversi

Ciò che poteva essere Avevo gli occhi aperti, ma già sognavo mondi lontani, vedevo una pelle liscia sfiorata dalle mie mani, sentivo una voce chiamarmi, staccarmi via dal suolo, ma in volo tutto si è spento e adesso resto solo, col freddo che impedisce di riflettere, quando due corpi fusi in uno e quello che poteva essere insieme, cacciatore e prede di una storia troppo breve, dove una dama e un cavaliere non potranno più sfiorarsi, sussurrarsi dei discorsi, resterà solo un ricordo intrappolato in questi versi, mentre gli attimi trascorsi con te si allontanano, le tue frasi in fondo ai miei pensieri danzano. Poteva essere il tuo corpo a scaldarmi, le tue labbra a eccitarmi, il tuo sguardo a stregarmi, invece ho quattro parole da cui non riesco a liberarmi. "ORMAI E' TROPPO TARDI" Cerco le parole per spiegare quello che poteva nascere, ridare luce ai giorni miei. Dimmi come mai non ci sei, è tutto ormai spento tra noi, co

The Walking Dead 5 - The return

The Walking Dead Ebbene sì! Finalmente la luuuunga pausa di metà stagione sta per finire. -5  carissimi appassionati di vaganti , altrimenti detti ZOMBIE ! ^_^ Era ora, direi. Non che stessimo lì a girarci i pollici nell'attesa, eh. Non ci hanno manco lasciati chissà quanto col fiato sospeso, tra l'altro. Però devo ammettere che non vedo l'ora che questa magnifica serie riparta. E ci siamo quasi! Intanto.. Che ne dite di un veloce ripassino? Risata in sottofondo :D E' il momento del nostro, ormai consueto, appuntamento con il dove-eravamo-rimasti-versione-Dillina. Allora.. eravamo rimasti a...  ALLARME SPOILER!!!! ^_^

Perle dai libri #62

Giornale di bordo: Sol 118 La mia conversazione con la NASA sul depuratore dell'acqua fu tediosa e irta di particolari tecnici. Così mi rimetterò a parafrasarla: Io: «Si è evidentemente intasato qualcosa. Perché non lo apro e controllo le tubature interne?». NASA: (dopo 5 ore di discussioni): «No. Faresti un casino e moriresti». Così l'ho smontato. Sì, lo so. La NASA ha un esercito di persone ultraintelligenti e io farei bene ad ubbidire a quello che mi dicono. E sono anche troppo maldisposto considerato che hanno passato tutta la giornata a pensare a come salvarmi la vita. E' solo che comincio a essere stufo che mi si venga a dire come mi devo pulire il culo. L'indipendenza era una delle qualità che richiedevano nella scelta degli astronauti per Ares. E' una missione da tredici mesi, gran parte della quale da trascorrere a molti minuti-luce dalla Terra. Cercavano persone che sapessero agire di propria iniziativa. Se fosse qui la comandante Lewi