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Visualizzazione dei post da 2014

Perle dai libri #58

Quando la porta si chiuse, mi voltai di scatto per scappare, ma la chiave girò nella toppa imprigionandomi dentro con Draven. Battei disperatamente il pugno sull'anta di legno, invano. «Non serve a niente» disse con quella voce profonda che avevo presto imparato a odiare. Non era più il ragazzo che avevo conosciuto. Adesso, era il mio carceriere. «E allora cosa devo fare?» urlai, voltandomi a guardarlo. «Collaborare potrebbe essere una buona idea» esclamò in tono sarcastico. «Quello che vuoi da me è la sottomissione, vuoi che obbedisca ad ogni tuo ordine!» risposi mordendomi il labbro dalla rabbia. Scrollò le spalle. «Be', se lasciassi fare a te, dubito che avresti vita lunga, con tutte le cose strane che hai in testa» disse mantenendo un tono freddo, al contrario di me. «E cosa diavolo significa?» «Lo sai cosa significa. Non è bene che lo affronti da sola» rispose, come se gli pesasse. «E invece qui con te sarei al sicuro. Non credo proprio!» A ogni parola ch

Perle dai libri #57

Le urla di Halvorsen fecero alzare in volo due gabbiani che si diressero verso il fiordo. Halvorsen alzò la mano ed iniziò a contare sulle dita. «Non abbiamo il permesso per la perquisizione di quella casa, non abbiamo alcuna prova che possa farcelo avere, non abbiamo niente. Ma la cosa più importante di tutte è che - noi - o meglio io  - non siamo in possesso di tutti i fatti. Perché tu non mi hai raccontato tutto, non è  così, Harry?» «Perché?» «Semplice. Le tue motivazioni non sono sufficienti. Il fatto che tu abbia conosciuto quella donna non è un motivo sufficiente perché, improvvisamente, tu voglia infrangere tutte le regole entrando illegalmente in una casa e mettendo così a rischio il tuo posto di lavoro. E il mio. So che puoi essere un po' pazzo, Harry, ma so anche che non sei un idiota.» Harry fissò la sigaretta che galleggiava nella pozzanghera. «Da quanto tempo ci conosciamo, Halvorsen?» «Da quasi due anni.» «Ti ho mai mentito durante questo periodo?»

Can't Stop - Red Hot Chili Peppers

Can't Stop Can't stop addicted to the shin dig Cop top he says I'm gonna win big Choose not a life of imitation Distant cousin to the reservation Defunkt the pistol that you pay for This punk the feeling that you stay for In time I want to be your best friend Eastside love is living on the West End Knock out but boy you better come to Don't die you know the truth is some do Go write your message on the pavement Burnin' so bright, I wonder what the wave meant White Heat is screaming in the jungle Complete the motion if you stumble Go ask the dust for any answers Come back strong with 50 belly dancers The world I love The tears I drop To be part of The wave can't stop Ever wonder if it's all for you The world I love The trains I hop To be part of The wave can't stop Come and tell me when it's time to Sweetheart is bleeding in the snowcone So smart she's leading me

Perle dai libri #56

Il cortile è pieno di lamiere di metallo, portiere d'auto arrugginite, vecchie taniche d'olio per motori e un sacco di altra roba che rende il luogo perfetto come nascondiglio per il classico fumatore della sesta ora. E, con tutte le cose che mi passano per la testa in questo momento - non ho amici, non ho un ragazzo e .. sono morta  -, la prima cosa che mi viene in mente è: non sapevo che Dane Fields fumasse. Ma chi se ne frega! Lui mi viene subito incontro. «Perché ci hai messo tanto?» «Lascia stare, Dane. Hai idea di quanto ci voglia a svuotare tutti i cestini della biblioteca?» «Vuoi dire tutti e dodici? Al massimo tre minuti e mezzo.» Scuotendo la testa  butto la spazzatura nel cassonetto, praticamente un truciolo alla volta, tanto per farlo aspettare un altro paio di minuti. Non so perché Dane mi dia tanto sui nervi oggi, eppure.. è così. Suppongo che non c'entri nulla lui, e nemmeno Chloe. Sarà piuttosto perché mi hanno inclusa con la forza nella loro sot

Perle dai libri #55

«Sorpresa!» esclamò. Max vide che aveva qualcosa in mano. «Cos'è?» chiese, indicando lo strano oggetto metallico che Roland aveva trovato nella plancia di comando. «Un sestante.» Max aggrottò le sopracciglia. Non aveva la minima idea di quello che l'amico stava dicendo. «E' un aggeggio che si usa per calcolare la posizione in mare» spiegò Roland, con voce ansante per lo sforzo di trattenere il respiro per quasi un minuto. «Scendo ancora. Tienimelo.» Max iniziò ad articolare una protesta, ma Roland si tuffò senza quasi dargli il tempo di aprire bocca. Inspirò a fondo e immerse di nuovo la testa per seguire l'immersione di Roland, che stavolta nuotò lungo lo scafo fino alla poppa della nave. Max pinneggiò seguendo la traiettoria dell'amico. Lo osservò avvicinarsi all'oblò e cercare di guardare all'interno della nave. Max trattenne il respiro fin quando non sentì i polmoni bruciare e allora soffiò fuori tutta l'aria, pronto a riemergere e respi

Perle dai film - Il silenzio degli Innocenti

"Coraggiosa Clarice... me lo farai sapere quando quegli agnelli smetteranno di gridare, vero?" Prima regola, Clarice: semplicità. Leggi Marco Aurelio, di ogni singola cosa chiedi che cos'è in sé, qual è la sua natura. Che cosa fa quest'uomo che cerchi? Uccide le donne. No, questo è accidentale. Qual è la prima, la principale cosa che fa? Uccidendo che bisogni soddisfa? Rabbia... Essere accettato socialmente... Frustrazione sessuale signore... No. Desidera. Questo è nella sua natura. E come cominciamo a desiderare, Clarice? Cerchiamo fuori le cose da desiderare? Fai uno sforzo prima di rispondere. Il silenzio degli innocenti Film drammatico In questa scena: Anthony Hopkins ( Hannibal Lecter ) Jodie Foster ( Clarice Starling ) Colonna sonora

Perle dai libri #54

Comunque il prete deve avere seri problemi di vista, perché la parola ovviamente non era sezione , ma seduzione . Mi ha messo in mano un opuscoletto intitolato Il volto di Gesù e ha detto: - Recitiamo insieme il Padre nostro . Siccome non me lo ricordavo, ho iniziato a muovere le labbra silenziosamente, scandendo a voce alta solo le parole che riuscivo a intuire. Più tardi ho cercato la preghiera su Internet e ho fatto copia/incolla per farvi capire cosa intendo. Le parti in neretto sono quelle che sono riuscito a pronunciare: Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i  nostri d ebiti come noi li rimettiamo ai nostri de bitori e non ci indurre in tenta zione ma liberaci dal male. Amen. Quando il prete se n'è andato, mia madre non mi ha fatto domande. Vuole tenersi stretta più che può l'illusione che suo f

Beauty and the Beast

Adoro la canzone e adoro lui..  ♥ ♥ ♥

Perle dai libri #53

Harry era così stupito del lungo monologo di Libie che si dimenticò di ridere. I canguri che attraversano la carreggiata sono un problema ben noto del traffico in Australia, e chiunque si sia avventurato fuori città ha visto le carcasse di questi animali lungo il ciglio delle strade. Il cameriere arrivò e mise il drink davanti a Harry. Libie guardò il bicchiere. - L'altro ieri ho visto una ragazza così dolce che mi è venuta voglia di farle una carezza sulla guancia e dirle qualcosa di carino. Avrà avuto sui ventidue anni, indossava un vestito azzurro e aveva le gambe nude. Aber , era morta. Come ben sai, era bionda, era stata stuprata e aveva il collo pieno di lividi per lo strangolamento «E stanotte ho sognato che i cadaveri di quelle ragazze inutilmente giovani e belle riempivano i fossi stradali dell'Australia, da Sidney a Cairns, da Adelaide a Perth, da Darwin a Melbourne. E tutto per un unico motivo: avevamo chiuso gli occhi perché non ce la facevamo a sopportare l

The Walking Dead 5

"Hanno fatto incazzare le persone sbagliate." E' stato con queste parole che si è chiusa l'epica quarta stagione di The Walking Dead. Ed è stato nello stesso buio vagone di un treno che abbiamo ritrovato i nostri sopravvissuti nella quinta stagione. Il primo episodio, trasmesso in Italia lunedì 13 ottobre, ventiquattro ore dopo la visione americana, ci ha subito regalato emozioni forti e tanta tanta azione. Insomma.. si riparte alla grande! Ma .. dove eravamo rimasti? ^_^ Alarm: Rischio spoiler elevatissimo ^_^

Mens Sana 1871

Il campionato di basket Serie A 2014-2015 è alle porte. Esclusa (Ahimé, per fallimento *Sighhh*) dalla rosa delle 16 squadre che animeranno questa 93ª edizione della pallacanestro maschile, la Mens Sana Basket, squadra che ha dominato la scena nell'ultimo decennio, collezionando successi e rimanendo imbattuta per sette stagioni consecutive. Caduta in battaglia  contro l'Emporio Armani Milano, attuali Campioni d'Italia, la Mens Sana Basket ha chiuso la sua gloriosa carriera nella stagione 2013-2014. Ma lo spirito biancoverde non ha cessato di esistere. La squadra è risorta in Serie B con il nome di Gecom   Mens Sana 1871 , ed è pronta a risalire la cruna, partita dopo partita, con il supporto dei suoi incrollabili tifosi, me compresa! Di seguito, ho il piacere di citare l'intro estratto dal sito www.menssana1871.it , nella sezione dedicata alla squadra di basket, che racconta le origini e la storia del basket senese. Per me rappresenta l'introduzione idea

Pordenonelegge 2014

Al Pordenonelegge  cinque giorni di festa del libro con gli autori. Giunta alla sua XV edizione, la manifestazione friulana è equiparabile ad una vera e propria kermesse per l'affluenza di appassionati che hanno partecipato al fitto programma di appuntamenti e incontri che l'hanno resa un evento meraviglioso e imperdibile per tutti coloro che come me, si nutrono avidamente di lettura e/o scrittura. La città si è vestita a festa, tingendosi di giallo e ornandosi con le pannocchie di granturco, simbolo del Pordenonelegge 2014. Cinque giorni di programma fitto con 363 autori, 500 ospiti, più di 250 eventi svolti in circa 30 location dislocate nell'intero centro storico pordenonese. Il festival del libro ha presentato ben 33 anteprime letterarie e con i suoi 15 percorsi espositivi era praticamente impossibile annoiarsi. Una manifestazione che ha coinvolto in ugual misura anche i bambini, con spazi e incontri a misura di giovani lettori, dedi

New Entry

Lui, la piccola peste devastatrice, che abbiamo chiamato Max, è un adorabile cucciolotto di border collie che abbiamo adottato. E' tanto vispo e giocherellone, a volte incontenibile, tanto incontenibile da mettere in fuga le Pesti, però è anche dolcissimo. Quando afferra qualcosa in bocca non la molla molto facilmente. Che sia una ciabatta (ancora al piede!), una maglia (ancora addosso!) o ... la coda pelosa della povera Luna!, non fa differenza. Eccolo qua  che punta qualcosa. XD Si finge indifferente, avanza quatto quatto e poi.. rincorre e agguanta! Ha provato a rosicchiare anche la palla ma.. si è dovuto rassegnare all'evidenza: troppo grossa per la sua boccuccia e troppo tosta per i suoi dentini. Riposa ma.. non è ancora del tutto convinto anche perché sarà pronto a lanciarsi all'inseguimento della palla appena le Pesti cominceranno a giocarci! Eccoli qui, Max e Luna in un raro momento di quiete. Il piccolo era stanco e lei è dolce

Perle dai libri #52

boundbydad: devo proprio andare. grayscale: anch'io. buondbydad: però non voglio. grayscale: neanch'io. boundbydad: domani? grayscale: domani! boundbydad: buonanotte. grayscale: buonanotte. questa cosa è grave perché io non auguro mai niente a nessuno, me compreso. troppe volte da bambino mi è successo di giungere le mani o chiudere forte gli occhi e sperare in qualcosa con tutte le mie forze. pensavo addirittura che ci fossero dei punti della mia stanza migliori di altri per sperare: sotto il letto andava bene, sopra il letto no; in fondo a un armadio era ok, bastava che tenessi in braccio la mia scatola di scarpe con le figurine dei giocatori di baseball. mai, in nessun caso, alla mia scrivania, ma sempre con il cassetto dei calzini aperto. nessuno mi aveva parlato di quelle regole, me le ero pensate da solo. potevo passare ore ad organizzarmi per un desiderio particolare, e ogni volta mi trovavo di fronte un muro di assoluta indifferenza. potevo desidera

Perle dai libri #51

«Kyle, sei tu?» La voce veniva dal giardino. Non andavo lì dal primo giorno. Era troppo deprimente guardare i due metri e mezzo di steccato di legno che mio padre aveva messo per impedire alla gente di vedermi, per cui tenevo le tende chiuse. Ma Will era lì fuori. «Vieni a darmi una mano, Kyle?» Uscii fuori. Will era circondato da vasi e piante e terra e pale. Era rimasto intrappolato tra un muro e un grosso sacco di terra. «Will, hai un aspetto orrendo!» urlai dalla porta a vetri. «Da qui non ti vedo» disse lui. «Ma se sei come le cose che dici, allora devi avere un aspetto da stronzo. Per favore, aiutami». Andai ad aiutarlo ad alzare il sacco. La terra cadde da ogni parte, soprattutto su Will. «Mi spiace». Fu a quel punto che vidi che aveva piantato cespugli di rose, dozzine di cespugli di rose. Rose nelle aiuole vuote, rose nei vasi e rose rampicanti sui graticci. Rosse, gialle, rosa, e, le peggiori, rose bianche che mi ricordarono com'era andata a finire la notte p

Perle dai libri #50

Si alzò in piedi, bilanciandosi per non perdere l'equilibrio sulle rocce. Gli tese la mano. «Venga con me, per favore.» Stride si alzò a sua volta. «Dove?» «Lì dentro. Devo andarci.» Si allontanarono dal fiume e risalirono il pendio verso il Noviziato. Lei avanzava a passi lunghi e rapidi. Sembrava una paracadutista che avesse finalmente trovato il coraggio di saltare. A poca distanza dalla villa, dove il suolo era cosparso di macerie, si fermò e incrociò le braccia al petto. Respirò a fondo, si morse il labbro e andò avanti, superando il portico e le quattro colonne in  pietra che immettevano nell'edificio. Sul viso aveva un sorriso un po' folle. Toccò una parete. Era reale. Si trovava davvero lì. Aveva attraversato la soglia ed era sopravvissuta. «Jet Black» disse ad alta voce, e si guardò intorno, quasi aspettando una risposta. «Teme che il suo fantasma abiti queste rovine?» chiese Stride. «No, non è di lui che ho paura.» Kelli lo fissò con uno sguardo serio

Perle dai libri #49

Londra era una città giocattolo, un ninnolo imprigionato in una sfera di cristallo piana d'acqua e corpuscoli bianchi. Una mano invisibile l'agitava senza posa, avvolgendola in una bufera perenne e vorticante. Jericho e Jonas avevano dovuto abbandonare la carrozza a nolo sulla quale stavano viaggiando, quando la neve sempre più fitta aveva reso impossibile per le ruote del veicolo procedere. Il vetturino era sceso con loro, scusandosi per il disagio, e lo avevano lasciato ad inveire contro il cielo incolore, a stento visibile nel turbinio di fiocchi. Camminare non si era rivelato più facile. La strada era scomparsa, sepolta dal manto candido. La stessa topografia del quartiere era sconvolta, ogni punto di riferimento cancellato. Avrebbero potuto essere in qualsiasi altra città, in qualsiasi altro mondo. Le facciate degli edifici erano sagome incerte, sul punto di svanire. Jonas si voltò per accertarsi che Jericho riuscisse a tenere il passo. La morte per assideramento

Diario - fotografico - delle vacanze 5

Ferie (definibili tali solo grazie ad una visione della vita estremamente ottimistica!!!) finite. Questo appuntamento con il Diario è pressoché fotografico. Sono ancora in piena fase di scazzo post dannatissimi e immancabili (da tre anni!) lavori di ristrutturazione e/o massiccio riordino post vacanze. Detto in breve? Non ho voglia di star lì a raccontare, ecco. E non è che possa rimandare il Diario fra sei mesi (data presunta termine fase scazzo correlato!), visto che ho altro da pubblicare. Questa estate la nostra meta è stata Caorle (provincia di Venezia), nello specifico Porto Santa Margherita. Un posticino carino, anche se temo che molto dipenda dai punti di vista e dai gusti. Porto Santa Margherita, in sé, non offre che la balneazione, ma dista pochi chilometri dalla frequentatissima Caorle centro. Peccato che noi ci siamo stati solo di notte e non possegga contributi fotografici, ma mi è piaciuta molto. Fidatevi sulla parola. U_U Porto Santa Margherita