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Tutto può accadere..


..anche farsi recuperare 23 punti e perdere una partita praticamente già vinta!

Una volta il mio Angelo Biondo ha detto: «..un incontro è sempre un'incognita e nessun avversario va preso con leggerezza. Un ragionamento simile ti fa abbassare la guardia e in quel caso.. sei spacciato.»

Ed è esattamente quello che è successo ieri, alla Montepaschi Siena nella partita di Eurolega contro l'Asseco Prokom. Nei primi due quarti la squadra di casa, i senesi, s'impongono sui polacchi con un gioco ed una pressione che non lasciano spazio agli avversari. Canestro su canestro, con una difesa che appare impenetrabile per il Prokom, la differenza punti sale vertiginosamente tanto che alla fine del secondo quarto i biancoverdi hanno distaccato i polacchi di 23 punti e, con un punteggio di 51-28, sembrano irraggiungibili.
Peccato che al ritorno sul parquet del Palaestra, la musica cambia decisamente e se al Prokom va riconosciuto l'indubbio merito di averci provato con la consapevolezza di non aver più niente da perdere, facendo pressione con un gioco sicuramente più deciso, c'è da dire che i ragazzi di Banchi.. hanno abbassato la guardia! La rimonta del Prokom è inesorabile e, punto su punto, il vantaggio dei senesi si assottiglia, si riduce fino a dissolversi! Come è finita una partita che sembrava non avere storia? Con una sconfitta a 88-95 in overtime.
Una partita praticamente buttata. Il calo dei senesi è stato evidente dal terzo quarto fino alla fine. Il terzo posto in classifica della Montepaschi Siena non è stato pregiudicato da questo risultato ma dopo la sconfitta contro lo Chalon, in Francia, perdere così con il Prokom è stato decisamente deludente.
La partita storta ci sta, non si può sempre vincere, ma se i senesi non avessero dato per scontato che la partita fosse già chiusa, forse sarebbe andata diversamente. Ma tant'è.. il mio Biondino aveva ragione!

Ho finito di leggere "Non tornerai mai più" di Hans Koppler.
L'orrenda esperienza della segregazione e della sottomissione di una donna, madre e moglie, che ha commesso un grave errore giovanile. Un passato che ha segnato la vita di Ylva e che, nonostante gli sforzi per dimenticarsene, dopo molti anni torna e lo fa in maniera violenta e devastante. Un thriller, senza ombra di dubbio, che sviscera non solo il rapporto tra vittima e carnefice, ma anche i sentimenti di vendetta che animano gli aguzzini; la leggerezza della macchina della giustizia che tarda a mettersi in moto e, ancor peggio, spesso, ignorando indizi che si riveleranno determinanti; il tormento di un marito tradito che manifesta tutte le proprie debolezze quando la moglie sparisce senza lasciare traccia, ma che poi sa riprendersi dimostrando che, nonostante tutto, la vita va avanti. E' un romanzo che si legge tutto d'un fiato con un finale che lascia pensare e che induce a domandarsi quanto labile sia il confine tra crudeltà cieca ed estrema ricerca di una mancata giustizia.
Davvero un bel libro e lo stile di Koppler, deciso e coinvolgente, mi è piaciuto molto.

Adesso ho in lettura "Gioco perverso" di Massimo Lugli. Devo confessare che, ahimé, difficilmente la mia scelta cade su un autore italiano. "Gioco perverso" è un giallo, l'indagine di un cronista di nera, Marco Corvino, che seguendo un caso di omicidio si ritrova immerso in un mondo di perversione ed eccessi erotici.
Come sempre... lo leggo e vi dico!

Bene.. anche per oggi è tutto.

GOOD NIGHT WORLD!




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