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Perle dai libri #34


«Siete voi, Becker?»
«Sì, ispettore. Lieto di rivedervi, anche se avrei preferito che succedesse in altre circostanze.»
«Che cos'avete trovato?»
«Cinque corpi.»
«Cinque? L'agente che mi ha svegliato ha detto quattro.»
«E' ciò che pensavamo all'inizio. Tre adulti e una bambina. Secondo i vicini aveva sette anni.»
Sette anni? Ryan faticò a mostrarsi distaccato.
«Ma poi ho controllato meglio. In camera c'erano frammenti di vimini in giro. Non ho capito subito che si trattava di una culla. Sotto un pezzo di soffietto c'era una neonata», continuò Becker.
«Una neonata», ripeté Ryan. Dissimulando le emozioni, si voltò verso gli altri agenti. «Chiedete ai vicini se hanno notato qualcosa di insolito. Un estraneo, qualcuno che sembrasse fuori luogo.»
Per quanto potesse apparire scontata, la procedura che Ryan mise in  moto esisteva solo da qualche decennio. La scienza della futura criminologia era nata in Francia, dove un delinquente professionista, Eugène-Francois Vidocq, aveva cominciato a collaborare con la polizia di Parigi e nel 1811 aveva creato un'unità investigativa in borghese. I suoi uomini fingevano di essere mendicanti e ubriaconi, infilandosi nelle taverne preferite dai criminali. Alla fine Vidocq aveva dato le dimissioni e aveva fondato la prima agenzia d'investigazioni private del mondo. Nel 1843, un anno dopo la nascita della sezione investigativa di Londra, una squadra di detective - tra cui anche Ryan - era andata a Parigi per imparare i metodi di Vidocq. Per la prima volta, la perlustrazione sistematica della scena del crimine era diventata la prassi standard.
«Spiegate ai vicini che anche il più piccolo dettaglio può rivelarsi importante. Uno di voi sorvegli la porta mentre io e l'agente Becker andiamo dentro. Non fate passare nessuno. Pronto?» chiese poi al poliziotto.
«E' raccapricciante», lo avvertì l'altro aprendo la porta.
«Non ne dubito.»

La perfezione del male
David Morrell



Giudizio: 😊💙

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