«Perché non sarebbe una buona idea?» chiese Ellie.
Il sorriso sul volto di Uriel vacillò e studiò il volto della ragazza. All'arcangelo non sfuggirono la fronte corrugata e gli occhi pieni di delusione. Eleanore voleva volare. Uriel non se lo sarebbe mai aspettato da lei. Quante cose non sapeva ancora della sua cherubina...
E adesso Uriel desiderava farla volare più di qualsiasi altra cosa avesse mai voluto in tutta la sua interminabile esistenza. «Non importa» disse sorridendo fiducioso.
«E' una buona idea» le disse. «E' davvero una buona idea.»
Si alzarono e Uriel toccò il bracciale, fermandosi un attimo a riflettere.
«Eleanore, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa tu veda, non scappare via da me.» Sapeva che se lo avesse fatto, l'avrebbe seguita d'istinto. Adesso era un predatore e, come tutti i predatori, avrebbe inseguito qualsiasi cosa gli fosse sfuggita.
«Posso farcela» disse Ellie coraggiosamente.
E' una follia, si disse Uriel. Abbassò lo sguardo verso gli occhi blu scuro di Eleanore e pensò a tutto quello che la cherubina rappresentava per lui. L'aveva cercata per duemila dannati anni, affrontando guerre, carestie e avversità inimmaginabili. Ellie era la sua anima gemella. Nessun'altra donna, né essere umano, gli aveva fatto provare ciò che sentiva quando era accanto a lei.
Se Uriel si fosse tolto il bracciale e non fosse riuscito a controllarsi, avrebbe usato tutti i suoi poteri per prenderla con la forza e bere il suo sangue fino a prosciugarla. E se Ellie si fosse risvegliata, non lo avrebbe mai perdonato. Valeva davvero rischiare di rovinare tutto fra loro solo per farla volare?
La notte degli angeli caduti
Heather Killough-Walden
Giudizio: 😊
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