Alec si sentiva scoppiare la testa. Cercò tastoni lo stilo nella cintura, ma era sparito.
Provò a passare in rassegna l'accaduto: la nave infestata dai demoni, Isabelle che cadeva e Jace che la afferrava, il lago di sangue sotto i piedi, il demone che li assaliva...
«Isabelle! Si stava calando giù quando sono caduto...»
«Sta bene. E' riuscita a raggiungere una barca. L'ho vista.» Magnus allungò una mano verso la testa di Alec. «Tu, d'altro canto, potresti avere una commozione cerebrale.»
«Devo tornare in battaglia.» Alec gli spinse via la mano. «Tu sei uno stregone: non puoi, che so, trasportarmi in volo alla nave o qualcosa del genere? E visto che ci sei, sistemarmi la commozione?»
Magnus, la mano ancora protesa, si lasciò ricadere contro la fiancata del pianale. Alla luce delle stelle i suoi occhi erano schegge verdi e dorate, dure e lisce come gioielli.
«Scusa» disse Alec, rendendosi conto dell'impressione che aveva dato, anche se continuava a pensare che Magnus doveva capire che per lui raggiungere la nave era vitale. «So che non sei obbligato a aiutarci.. è un favore..»
«Smettila. Io non ti faccio favori, Alec. Io faccio delle cose per te perché.. be', perché pensi che le faccia?»
Qualcosa montò alla gola di Alec, bloccando la sua risposta. Era sempre così quando si trovava con Magnus, Era come se ci fosse una bolla di dolore o rammarico che viveva nel suo cuore, e quando voleva dire qualcosa, qualunque cosa, che sembrasse significativo o sincero, la bolla montava e soffocava le sue parole. «Devo tornare sulla nave.» disse infine.
Magnus sembrava troppo stanco persino per arrabbiarsi.
Shadowhunters - Città di cenere
The mortal Instruments #2
Cassandra Clare
Giudizio: 😊💗
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