Intensità.
E' convinto che si debba vivere con intensità.
Seduto al volante, chiude gli occhi e si massaggia la nuca.
Non sta cercando di liberarsi del dolore. E' venuto da solo e se ne andrà al momento opportuno in modo naturale. Non prende mai analgesici e schifezze del genere.
Quello che sta cercando di fare è godersi il più possibile quella sofferenza. Cerca con i polpastrelli un punto particolarmente infiammato, proprio alla destra della terza vertebra cervicale, e preme con forza fino a quando il dolore non gli provoca scintille di luce bianca e grigia nell'oscurità dietro le palpebre, come lontani fuochi artificiali in un mondo privo di colori.
Molto piacevole.
Il dolore è soltanto una parte della vita. Accettandolo, si può trovare nella sofferenza un'incredibile soddisfazione. Cosa ancor più importante, entrare in contatto con il proprio dolore gli rende più facile godere di quello degli altri.
Due vertebre più in giù, individua un punto ancora più sensibile di un tendine o un muscolo infiammato, un delizioso bottoncino nascosto nella carne che, quando viene premuto, fa sì che il dolore si diffonda fulmineo attraverso tutta la spalla e lungo il trapezio. Inizialmente sfiora il punto con il tocco leggero di un amante, gemendo sommessamente, poi lo aggredisce con forza fino a quando la dolce agonia lo costringe a inspirare affannosamente fra i denti serrati.
Intensità.
Intensity
Dean Koontz
Giudizio: 😊❤
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