Eppure con Ben funzionò. Quando andarono a letto, al buio, con le luci che sfarfallavano inquiete dietro le imposte, il codardo che era in Grip sibilò dal suo nascondiglio. Ecco chi era quello che voleva andarsene. Il codardo che era in lui aveva sempre voluto fuggire. Riflessivo, soppesava i pro e i contro di ogni cosa, diffidava delle apparenze. Ecco le verità oscure che emergevano da quella piccola, disgustosa creatura di egoismo. «Forza, fa' le valigie e vattene. Scegli: vuoi finire anche tu nel baratro?». Quando sentì il respiro di Ben, fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Dormiva così tranquillo. Gente come von Hoffsten avrebbe sempre trovato qualcuno con cui sostituirlo, ma Ben no. Ben si fidava di lui, anche adesso, con una manciata di giorni che restavano di quella che sembrava essere la vita stessa. Si fidava di lui e dormiva sereno. Grip riusciva appena a distinguere la sua figura al buio. Quella figura era la sua Casa e, se si fosse deciso, il suo Tutto. Fu allora che il codardo che era in lui morì. Per sempre. Qualcosa collassò, e tutte le sensazioni legate a quella stanza gli crollarono addosso. Non che fossero spiacevoli, ma erano molto nitide: gli odori, le luci che venivano dalla strada. Nitide come il puro, terribile terrore che lo paralizzava quando tutte le vie d'uscita sembravano chiuse. Quello che gli rimase, quando finalmente si addormentò e poi si svegliò all'alba, fu la sensazione di una determinazione quasi biblica che l'avrebbe accompagnato per molti anni.
Lo Svedese
Robert Karjel
Giudizio: 😊
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