Brady parcheggia dietro l’angolo alle dieci e cinque,
attento a rifornire il parchimetro finché non scatta il segnale verde che
indica il massimo della tariffa. In fondo è bastata una multa ad incastrare David
Berkowitz, il «figlio di Sam». Recupera dal sedile posteriore una sportina di
stoffa. Stampata su un lato, la pubblicità di una catena di supermercati e poco
sotto la scritta: USAMI DI NUOVO! SALVA UN ALBERO! Dentro, la Trovata Due
appoggiata sulla scatola delle Mephisto.
Gira l’angolo, superando ad ampie falcate l’agenzia Soames:
un cittadino qualunque con una commissione mattutina da sbrigare. Ha un’aria
calma, ma il cuore gli sta martellando nel petto come una trivella a vapore. Fuori
non vede nessuno, e le porte sono chiuse, ma esiste comunque la possibilità che
l’ex piedipiatti ciccione non sia con gli altri. Potrebbe essere nascosto in una stanza sul retro per controllare eventuali individui sospetti. Aspettando
lui, insomma. Brady lo sa bene.
«Chi non risica non rosica, cucciolotto», mormora la madre. Ha
ragione. E, in ogni caso, il rischio è minimo. Se Hodges si chiava sul serio la
troia bionda (o quantomeno ci spera), non la lascerà sola.
Raggiunto l’angolo opposto, Brady compie un’inversione di
rotta, ritornando sui propri passi e svoltando senza esitare nel vialetto dell’agenzia
funebre. Sente una musica indistinta, qualche stronzata classica. Adocchia la
Toyota Corolla di Hodges contro la recinzione sul fondo, il muso sporge all’infuori
per garantirsi una rapida fuga non appena terminata la cerimonia. L’ultima corsa
del vecchio Det. Rip., pensa Brady. Non sarà troppo lunga, amico.
Si sposta dietro il più grande dei due carri funebri, e non
appena scompare dalla vista di chiunque si affacci alle finestre sul retro dell’edificio,
tira fuori dalla sportina la Trovata Due e allunga l’antenna. Il cuore gli
batte impazzito. In qualche rara occasione il suo gingillo ha fatto cilecca. La
spia verde si illuminava, ma le sicure dell’auto non si sollevavano. Colpa di
un baco del programma o di un problema di microchip.
«Se non funziona, infila la scatola da scarpe sotto l’auto»,
gli consiglia la madre.
Ma certo. L’effetto sarebbe lo stesso, o quasi: decisamente
meno elegante.
Brady abbassa la levetta. La lucina verde lampeggia, insieme
ai fari della Toyota. Un trionfo!
Si avvicina alla macchina dell’ex piedipiatti ciccione come
se fosse sua. Apre la portiera posteriore, sfila la scatola da scarpe dalla
sportina e dopo aver acceso il cellulare la piazza dietro la sedile del
guidatore. Richiude la portiera e riparte in direzione della strada,
sforzandosi di camminare lento e calmo.
Mentre sta per svoltare l’angolo, Deborah Ann Hartsfield si
fa sentire di nuovo. «Non ti sei scordato qualcosa, cucciolotto?»
Lui si ferma. Ci ragiona sopra. Poi torna indietro, puntando
la corta antenna della Trovata Due verso la Toyota.
I fari lampeggiano e le sicure si abbassano.
Mr. Mercedes
Stephen King
Giudizio: 😊💓
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