«Giles», mormorai una mattina che eravamo rimasti soli per un attimo, «ti ha detto nulla del fatto che andrai via con lei?» «Flo», mi boicottò lui, «adesso che hai provato che cosa vuol dire non avere l’uso di una gamba, che cosa preferiresti: che te ne amputassero una o che ti cavassero un occhio?» Come facevo a rispondere a una domanda del genere? Ero in difficoltà perché non riuscivo ad escogitare un modo per far entrare in casa Theo e mettere in pratica il mio piano. Tutta quanta l’impresa appariva disperata, perché la signorina Taylor l’aveva completamente bandito da Blithe. Così rimasi sorpresa quando, il terzo mattino della mia convalescenza, guardando fuori dalla finestra del salotto, vidi in fondo al viale una figura familiare che aironava verso casa. Un attimo dopo la signora Grouse lo accompagnò da me. «Theo», ansimai nel momento stesso in cui fummo soli, «come hai aggirato il suo divieto?» «Facendo appello ad un’autorità superiore», sussurrò lui, perché io mi er...
"Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano soltanto fra le pagine di un libro."