«Okay. Come ti è sembrato quando ha risposto alle tue domande?» «Che cosa vuoi dire?» «Hai creduto a quello che ti ha detto?» «Sì, no..» «Non avere paura, Halvorsen. Dimmi soltanto quali sensazioni hai avuto, ti prometto che non saranno usate contro di te.» Halvorsen abbassò lo sguardo sul tavolo e indicò il menu delle pizze. «Se Mosken ha mentito, allora devo ammettere che lo ha fatto molto bene.» Harry sospirò. «Fai in modo che Mosken sia sorvegliato. Voglio che due uomini sorveglino il suo appartamento, giorno e notte.» Halvorsen annuì, prese il cellulare e compose il numero. Harry udì il suono della voce di Møller mentre continuava a tenere d'occhio il neonazista seduto in fondo al locale. O come amavano farsi chiamare. Nazionalsocialisti. Nazionaldemocratici. Poco tempo prima era riuscito a mettere le mani su una tesi universitaria che era arrivata alla conclusione che in Norvegia esistevano 57 gruppi di neonazisti. Un cameriere portò la pizza ordinata d...
"Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano soltanto fra le pagine di un libro."