Mentre mi arrovellavo, lo sguardo mi cadde su Giorgia che rileggeva le sue scempiaggini con aria ispirata e decisi che farla incazzare mi avrebbe rilassato un po'. Mi avvicinai alla sua scrivania e sbirciai lo schermo del PC: immediatamente cliccò sulle agenzie, neanche avessi cercato di carpire un segreto di stato.
«Dovresti fare un'inchiesta sugli animali rapiti», insinuai.
«Che?», il fastidio vibrava nella sua voce. Mai interrompere Sua Imbecillità mentre sta creando.
«Animali. Cani, gatti... Hai presente tutta quella roba con la coda e le zampe?»
«E... Chi è che li rapisce?»
«Una banda di ceceni. Li vendono per una serie di esperimenti proibiti. A quanto ne so, li pagano cinquanta euro per un cane di media taglia, trenta per un piccolo e quindici per un gatto. C'è tutta un'organizzazione dietro, sai? Girano coi furgoni e appena avvistano un micio o un randagio, zac, lo acchiappano e lo narcotizzano col cloroformio. Il comune lo sa ma tace perché in questo modo si prendono tutto il merito della lotta al randagismo e il canile evita il sovraffollamento. Ma non basta, una fonte mi ha detto che l'assessore ai giardini è coinvolto nel business e prende una percentuale.»
D'istinto, Giorgia allungò la mano verso la penna, una luce di cupidigia negli occhi.
«Scusa, ma perché non la fai tu l'inchiesta, visto che sai tutte queste cose?», s'insospettì.
«Ah, io sono incasinato con la storia del sesso estremo. E poi, non ho i tuoi agganci per scoprire tutto il marcio. Mi è arrivata solo una dritta dalla questura.»
«Ok, allora va bene, Marco, se credi..», si addolcì fino al punto di sbattere le ciglia. Penoso: «Magari mi dai il numero della tua fonte, ci parlo, faccio qualche controllo e firmiamo a quattro mani». Aggiunse melliflua.
Conoscevo il trucco: avrebbe spedito il pezzo con la sua firma da casa e il giorno dopo si sarebbe scusata per aver dimenticato il mio nome, lo faceva sempre.
«Va bene, Giorgia... Ma non vuoi sapere che tipo di esperimenti ci fanno, con gli animali?»
«Vivisezione?»
«No, quella è quasi legale. Test sull'intelligenza».
«Cioè?»
«Sperimentano dei farmaci per accrescere il quoziente intellettivo. Insegnano a cani e gatti delle cose incredibili. Un gruppo di labrador suona Chopin, c'è un Beagle che insegna matematica metafisica e un gatto rognoso di tredici chili, il più cretino del gruppo, che fa delle inchieste giornalistiche strabilianti... L'ultima è sul rack...».
«Vaffanculo, imbecille», sibilò arrossendo.«Non hai un cazzo da fare e vieni a rompere le palle a chi sta lavorando? Vedrai domani quando esce la mia inchiesta, coglione, pezzo di merda.. »
Ma io ero già tornato alla mia scrivania, ghignando. Adoravo farle perdere le staffe anche se, spesso, era troppo facile.
Gioco Perverso
Massimo Lugli
Massimo Lugli
Giudizio: 😐
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