Come definirlo? Semplicemente stupendo.
L'ho finito ieri notte.. adoro leggere di notte. Beh, direi che di notte adoro fare molte cose e... non siate maliziosi!! ;)
La notte ha un fascino particolare per me, ed è diventato uno dei momenti, non dico IL momento perché mentirei, ma sicuramente uno tra i più piacevoli della giornata.
E' di notte che tutto tace, finalmente. Adoro lo schiamazzo che fanno le Pesti. Adoro il raccontarsi vicendevolmente le rispettive giornate con il Marito, tra le risate dei momenti buffi e i musi lunghi di quelli critici. Anche se non amo parlare al telefono, adoro ricevere telefonate (Quelle di mamma sono assurdamente lunghe ^^'' ) e chiacchierare con i miei affetti più cari che, purtroppo, sono tutti fisicamente distanti.
Adoro cazzeggiare con le amiche, anche se quelle a cui sono particolarmente legata sono tutte lontane (Sembra quasi che io sia relegata su un'isola deserta ma non è così.), per cui con loro devo farmi bastare il telefono (E se le telefonate con la mamma sono assurdamente lunghe, quelle con la Cucciola sono infinite. ^^), chat, email, qualunque modo per raggiungerle e poter condividere con loro un minuto o dieci ore, perché non conta la quantità del tempo quanto la qualità..
E la giornata scivola via così, tra tutto questo "stare insieme" che non cambierei per niente al mondo, tuttavia la notte.. quando stacco da tutto, quando stacco da tutti, quando sono certa che nessuno ha più bisogno di me, del mio contributo per le piccole o grandi cose della vita.. io resto sola con me stessa.
E vivo il MIO momento. Mi dedico solo ed esclusivamente a me.
E così.. venti righe di un racconto scritte nella quiete della notte equivalgono ad un romanzo intero, per la soddisfazione che mi da farlo in quel momento così privato e solo mio.
Leggere è come immergersi ancora più nella storia che avvolge e coinvolge ogni singolo senso in quel silenzio rotto soltanto del fruscio del vento, quando c'è... altrimenti più assoluto.
Guardare una puntata di Queer as Folk (Per la milionesima volta.), o di uno dei miei anime preferiti riuscendo a non perdermi una sola parola dei sottotitoli.
Ascoltare la musica... SOLO la musica.. poiché le orecchie non devono tendersi per cogliere altro.
Sì.. io adoro la notte e adoro poter stare con me, solo con me, per un pochetto.. è irrinunciabile.
A volte.. è tutto ciò di cui ho bisogno.
Ed è di notte che ho finito Boy meets boy. Una piccola perla che mi ha consigliato e passato la mia Stellina.
E gliene sono veramente grata perché questo romanzo, nella sua semplicità, è riuscito ad emozionarmi molto. Mi ha strappato innumerevoli sorrisi, è stato avvincente, romantico, brillante, scorrevole. I protagonisti sono carinissimi ed hanno delle personalità ben delineate. Stravedo per Paul, il narratore, ma mi piace anche Tony, Ted, Infinita Darlene. Definirlo soltanto come un romanzo a tematica gay, è riduttivo. C'è amore ma, ancor di più, c'è amicizia. Lo stile dello scrittore, David Levithan, è limpido, spassoso, si fa leggere che è un piacere. Insomma... mi è piaciuto davvero tanto tanto!!
Vi lascio qui qualche assaggio.. piccolo piccolo. :)
Controllo l'ora. «La carrozza sta per ritornare zucca. Dov'è Tony?»
Lo troviamo poco lontano, steso in mezzo alla strada in un'aiuola adottata dal Kiwanis Club.
Ha gli occhi chiusi. Ascolta la musica del traffico che gli scorre intorno.
Scavalco il divisorio e gli dico che il nostro seminario di studi volge al termine.
«Lo so» dice, parlando al cielo. Poi, alzandosi, aggiunge: «Mi piace, qui.»
Vorrei domandargli: Qui dove? Qui nell'aiuola, in questa città, in questo mondo? Ciò che vorrei di più, in questa vita assurda, è che Tony fosse felice. Molto tempo fa abbiamo capito che noi due non eravamo fatti per vivere un sogno d'amore. Ma io, in un certo senso, un sogno con lui ce l'ho ancora. Io voglio un mondo giusto. E in un mondo giusto, Tony splenderebbe come un sole.
Quella sera non lasciai trapelare la mia grande notizia finché non fu terminato il mio programma preferito su Nickelodeon. Mio padre era in cucina a lavare i piatti. Mia madre era in soggiorno, a leggere sul divano. Zitto zitto, le andai vicino.
"INDOVINA INDOVINELLO!" dissi. Fece un salto, poi tentò di fingere di non essere stata colta di sorpresa. Non chiuse il libro - tenne solo il segno col dito -, dal che dedussi che avevo i secondi contati.
"Cosa?" domandò.
"Sono gay!"
Mai che i genitori reagiscano come ti aspetti. Come minimo pensavo che mia madre avrebbe sfilato il dito dal libro. Macché. Invece si voltò verso la cucina e gridò a mio padre: "Amore... Paul ha imparato una parola nuova!"
Chuck è piccoletto, ma fa un sacco di palestra. Risultato, di fisico somiglia a un idrante. Anche come modo di fare perlopiù somiglia a un idrante. La conversazione non è il suo cavallo di battaglia. Anzi, dubito che ci sia mai salito, su quel cavallo.
Tre piccole perle. Ma di momenti belli, dolci, divertenti o tristi.. ce ne sono tanti.
E' un romanzo che mi sento vivamente di consigliare!
E adesso, un po' di musica e.. qualcosa che fa bene al cuore.
Queer as folk! *__*
RispondiEliminaRicordo quando te ne ho parlato la prima volta! E' passato un sacco di tempo, ma quel telefilm ha un valore speciale e richiama ricordi... speciali! *Love Love*
Se un romanzo, che non è thriller, ti è piaciuto tanto, mi piacerebbe leggerlo anch'io. Così ho qualcosa da leggere di diverso dai libri per la tesi. :)
Le telefonate.. ah beh.. purtroppo - o per fortuna! - c'è tanto di cui parlare... ^__^
Eh cacchiarola, prima o poi ce la farò a risponderti direttamente col mio account e non con quello di Léo!! Solo che, manco a dirlo eh!, posti sempre dopo che io scrivo nel blog del francese... xD Ma che è...I procioni sono sempre collegati col parigino??? x°°°°°°D
EliminaNon preoccuparti che lo stile si riconosce. Anche se sei loggata con il francese, si capisce che sei tu e non lui! ;)
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