Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove...
«Ehi, Chuck.»
Qualcuno ha appena detto il mio nome. Non può essere. Mi concentro sull'armadietto.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette...
«Chuck?»
Alzo gli occhi. Davanti a me, c'è nientepopodimenoche Amy.
«Chuck, giusto?» dice.
Record mondiale di sguardo più lungo senza battere ciglio.
«Sì, ehm, sì. Ciao.» E' già qualcosa.
«Sono Amy.» Si blocca. «Presente l'ora di matematica...?»
Faccio del mio meglio per fingere che questo non sia il momento più importante della mia vita e che non abbia passato tutto il mese a spararmi le pippe pensando a lei e a tenerne il conto.
«Ah, ciao.» Di più non riesco a fare.
Lei allunga la mano e gliela stringo. Quant'è morbida... Potrei non lavarmi più la mia. Solo per un po'.
E' un momento imbarazzante (ancora non ho capito cosa diavolo sta succedendo e cos'ho fatto per meritarmelo).
Mi chiamo Chuck
Aaron Karo
Giudizio: 😊
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