6 aprile 1984
La mattina dell'ultimo giorno della sua vita, Janie Crowley si sedette accanto a Connor Whitby sull'autobus.
Si sentiva stranamente in affanno e cercò di calmarsi con respiri lenti e profondi. Con scarsi risultati.
"Tranquilla."
«Ho qualcosa da dirti.»
Lui restò in silenzio. Non parlava mai molto, pensò Janie. Lo guardò studiarsi le mani appoggiate sulle ginocchia e le studiò anche lei. Aveva le mani molto grandi, notò con un brivido, di paura o di trepidazione, o forse entrambe le cose. Le sue erano gelate. Erano sempre gelate. Se le mise sotto il maglione per riscaldarle.
«Ho preso una decisione.»
Lui girò la testa all'improvviso per guardarla. L'autobus sobbalzò mentre faceva una curva e i loro corpi scivolarono più vicini, cosicché i loro occhi si ritrovarono a pochi centimetri di distanza.
Janie respirava così affannosamente che si chiese se ci fosse qualcosa che non andava in lei.
«Sentiamo» disse lui.
I segreti di mio marito
Liane Moriarty
Giudizio: 😊💗
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