S'incontrarono in un giardino sul retro di una delle taverne di Vanozza.
«Vuoi confessarti, Miguel? O continuerai a farlo solo con mio padre?» lo provocò Cesare.
Miguel scherzò a sua volta: «Parli già da cardinale, e in ogni caso i miei peccati meritano orecchie ben più autorevoli e direi che il papa potrebbe bastarmi».
Si avvicinò per abbracciarlo: «Sono felice per te, mio signore: presto sarai davvero cardinale, e il rosso ti donerà un'aria meno cupa».
«E' l'idea della lontananza di Juan che ha migliorato il mio umore, non l'idea di indossare quegli stracci. Sta finalmente partendo per la Spagna. Voglio muovermi un po', che ne dici?»
«Al tuo servizio, come sempre.»
Presero le spade, Cesare si tolse il crocifisso e l'abito rimanendo completamente nudo. Anche Miguel si spogliò e cominciò a ridere. Sembrò fossero tornati a Pisa, quando ancora vivevano una giovinezza libera e incantata, priva degli assilli delle responsabilità.
Incrociarono le spade e si affrontarono, schivando e schioccando colpi. Attaccarono e difesero, come in un ballo armonioso accompagnato dai suoni metallici e cadenzati delle loro armi.
Combatterono con la stessa intensità, con la medesima tecnica, e infine si ritrovarono piegati a boccheggiare, complimentandosi a vicenda.
Decisero di rinfrescarsi. Miguel prese dell'acqua e del pane: «Dimmi, mio signore, quali sono i tuoi programmi adesso?».
«Starò vicino al papa, lo blandirò e lo sosterrò. Sarò ubbidiente, pronto ad assecondare ogni sua decisione. Sarò il suo consigliere e il suo adulatore, il suo devoto figlio e il suo leale cardinale.»
«Hai quindi accettato il tuo ruolo..»
«Tutt'altro. Sono determinato a liberarmi delle vesti religiose, ma sono consapevole che ci vorrà più tempo. Non so quando, ma un giorno convincerò mio padre ad affidarmi l'esercito della Chiesa.»
Il sigillo dei Borgia
Mauro Marcialis
Giudizio: 😊💗
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