Cercò di tornare a dormire e non gli fu possibile. Quello che aveva quasi fatto gli pendeva dentro la testa come una tenda nera. E anche quello che aveva detto George. Ti hanno quasi beccato. E: Se non smammi da qui, prima di domani a mezzogiorno ti hanno messo nel sacco.
E peggio di tutto: Quando diventerà uomo, prenderà un aereo da chissà dovo solo per venire a sputare sulla tua cazzo di tomba.
Per la prima volta Blaze si sentì veramente braccato. In un certo senso si sentiva già preso.. coma una mosca che si dibatte in una ragnatela dalla quale non può fuggire. Gli scorsero nella mente battute di vecchi film. Prendetelo vivo o morto. Se non vieni fuori ora, entriamo noi ed entreremo sparando. Mani in alto, schifoso, è finita.
Si alzò a sedere sudando. Erano quasi le cinque, era passata pressoché un'ora da quando era stato svegliato dal pianto del bambino. Non mancava più molto all'alba. Nella volta del cielo le stelle ruotavano sul proprio asse, insensibili e indifferenti.
Se non smammi da qui, prima di domani a mezzogiorno ti hanno messo nel sacco.
Ma dove andare?
Eppure aveva la risposta a quell'interrogativo. Ce l'aveva da giorni.
Si alzò e si vestì in rapidi gesti concitati: calzamaglia termica, camicia di lana, due paia di calze, Levi's, anfibi. Il bambino dormiva ancora e Blaze ebbe giusto il tempo di dargli un'occhiata. Da sotto il lavandino prese dei sacchetti di carta e cominciò a riempirli di pannolini, biberon, latte in scatola.
Quando i sacchetti furono pieni, li portò alla Mustang, che era parcheggiata di fianco alla Ford rubata. Per la Mustang almeno aveva la chiave del bagagliaio e poté mettervi i suoi sacchetti. Fece tutto di corsa. Ora che aveva deciso dove andare, sentiva il panico mordergli i talloni.
Prese un altro sacchetto e lo riempì con gli indumenti di Joe. Chiuse il fasciatoio e prese anche quello, spinto dall'idea balzana che a Joe sarebbe piaciuto trovarlo nel posto nuovo dove sarebbero andati perché ci era abituato. Il bagagliaio della Mustang era piccolo, ma trasferendo alcuni dei sacchetti sul sedile posteriore riuscì a infilarvi il fasciatoio. Avrebbe caricato sul sedile posteriore la culla. Le pappe avrebbero trovato posto nel vano del sedile anteriore, nascoste sotto le copertine. Joe aveva veramente cominciato a provar gusto alle sue pappe, le divorava con appetito.
Fece un'ultima corsa tra casa e rimessa, poi mise in moto la Mustang e accese il riscaldamento perché la temperatura all'interno fosse bella alta. Erano le cinque e mezzo. L'alba si stava avvicinando. Le stelle erano impallidite, ora l'unico astro a brillare veramente era Venere.
Di nuovo in casa, prelevò Joe dalla culla e lo posò sul letto. Il bambino mugolò senza svegliarsi. Blaze uscì con la culla.
Rientrò e si guardò freneticamente intorno. Prese la radio dal davanzale, tolse la spina, vi avvolse attorno il cavo e la posò sul tavolo. In camera sfilò da sotto il letto la sua vecchia valigia marrone, tutta acciaccata e con gli spigoli consunti. Vi buttò dentro alla rinfusa quel che restava dei suoi indumenti. In cima gettò un paio di riviste di donnine e qualche fumetto. Portò valigia e radio alla macchina, che cominciava a essere bella piena. Poi tornò in casa per l'ultima volta.
Distesa una coperta, vi posò dentro Joe, l'avvolse e si infilò il fagotto sotto la giacca. Poi chiuse la zip. Joe si era svegliato. Occhieggiava dal suo bozzolo come un gerbillo.
Blaze lo portò alla macchina, si sedette al volante e sistemò Joe accanto a sé.
- Vedi di non mettetti a rotolare da tutte le parti- , disse.
Joe sorrise e si tirò prontamente la coperta sopra la teta. Blaze ridacchiò e nello stesso istante si rivide nell'atto di schiacciare il guanciale sul suo faccino. Rabbrividì.
Uscì a marcia indietro, girò l'auto e scese per il vialetto.. sebbene non potesse saperlo, stava precedendo di meno di due ore l'allestimento di una cintura di posti di blocco intorno alla baracca.
Blaze
Stephen king (con lo pseudonimo Richard Bachman)
Giudizio: 😊💓
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