Lancia il sale e si pulisce le mani sul grembiule. Mi chino per raccogliere il contenitore mentre lei si abbassa per pulire il sale da terra. E’ un attimo, ci urtiamo con la testa. Lei si preme una mano sul punto dolente e io mi ritrovo ad accarezzargliela. Le domando se sta bene, le porgo le mie scuse. Ci rialziamo in piedi e, per la prima volta, la vedo ridere. Santo cielo, è bellissima, anche se la sua risata è incerta, sembra che stia per scoppiare a piangere da un momento all’altro. Una volta uscivo con una ragazza con un disturbo bipolare. Poteva essere tanto euforica da voler conquistare il mondo e subito dopo talmente depressa da non voler nemmeno alzarsi dal letto. Mi chiedo se il giudice Dennett, da quando è iniziata questa storia, abbia mai messo almeno una volta un braccio intorno alle spalle della moglie per dirle che si sarebbe sistemato tutto. Quando si riprende, le dico: «Immagini che Mia ritorni stasera, che si presenti alla porta e non ci sia niente da mangi...
"Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano soltanto fra le pagine di un libro."