Buio. Niente rumore. Il vento, fuori, scuoteva le tapparelle cercando di entrare. Romano, nell'oscurità dell'ingresso, ascoltò pensando che anche se ti metti fermo, al buio, le case cambiano rumore; ora c'era lui, ma prima non c'era nessuno. Nessuno. Quella casa era vuota. L'utente da lei desiderato non è raggiungibile. Tirò un profondo respiro e accese la luce. Niente pareva cambiato. Tutto come al solito, i soprammobili, l'attaccapanni, il tappeto. Tutto uguale. Niente odore di cena, però. Niente sottofondo di televisore acceso. Niente rumore di stoviglie. Niente bacio. Tolse il soprabito, lo appese. Gli sembrava di muoversi sott'acqua, i gesti lenti, misurati. Poteva sentire il cuore pulsargli forte in gola, nelle orecchie, con un frastuono insopportabile. La sala. Come supponeva, la tavola non era apparecchiata; nessuna traccia d'amore, né nell'aria né altrove. O meglio, qualcosa c'era: proprio quello che aveva immaginato per tutto il...
"Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano soltanto fra le pagine di un libro."