La guardavo, come avevo sempre fatto.
I pensieri erano scivolosi e sfuggenti, piste lievi nel vento ghiacciato, troppo lontani perché riuscissi ad afferrarli.
Rimase seduta vicina all'altalena, appena fuori dal bosco, rannicchiata su se stessa, fino a quando il freddo non la fece tremare, e ancora non si mosse. A lungo non seppi che cosa stava facendo.
La guardavo. Una parte di me voleva andare da lei, ma l'istinto mi dissuadeva. Il desiderio accese un pensiero, che a sua volta accese il ricordo del bosco dorato, giorni che mi fluttuavano attorno e che cadevano, giorni che giacevano immobili e accartocciati a terra.
Ma in quel momento capii che cosa faceva lì, ripiegata su se stessa, scossa dal freddo brutale. Stava aspettando, aspettava che il freddo le facesse venire gli spasmi e la trasformasse. Forse quel profumo sconosciuto che emanava da lei era speranza.
Aspettava di cambiare, io aspettavo di cambiare, ed entrambi volevamo ciò che non potevamo avere.
Alla fine, la notte strisciò su tutto il cortile, allungando le ombre, trascinandole fuori dalla boscaglia, fino a che il mondo intero non ne fu ricoperto.
La guardavo.
La porta si aprì. Indietreggiai nel buio. Un uomo uscì e raccolse la ragazza da terra. La luce della casa scintillava sulle strisce ghiacciate che le rigavano il volto.
La guardavo. I pensieri, distanti, fuggirono con la sua assenza. Quando scomparve dentro casa, rimase solo questo: desiderio e rimpianto.
Shiver - The Wolves of Mercy Falls #1
Maggie Stiefvater
Giudizio: 😊💓
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