«Sorpresa!» esclamò.
Max vide che aveva qualcosa in mano.
«Cos'è?» chiese, indicando lo strano oggetto metallico che Roland aveva trovato nella plancia di comando.
«Un sestante.»
Max aggrottò le sopracciglia. Non aveva la minima idea di quello che l'amico stava dicendo.
«E' un aggeggio che si usa per calcolare la posizione in mare» spiegò Roland, con voce ansante per lo sforzo di trattenere il respiro per quasi un minuto. «Scendo ancora. Tienimelo.»
Max iniziò ad articolare una protesta, ma Roland si tuffò senza quasi dargli il tempo di aprire bocca. Inspirò a fondo e immerse di nuovo la testa per seguire l'immersione di Roland, che stavolta nuotò lungo lo scafo fino alla poppa della nave. Max pinneggiò seguendo la traiettoria dell'amico. Lo osservò avvicinarsi all'oblò e cercare di guardare all'interno della nave. Max trattenne il respiro fin quando non sentì i polmoni bruciare e allora soffiò fuori tutta l'aria, pronto a riemergere e respirare.
Eppure, in quell'ultimo secondo, i suoi occhi videro qualcosa che lo lasciò di ghiaccio. Nelle tenebre sottomarine ondeggiava una vecchia bandiera marcia e sfilacciata, attaccata ad un albero di poppa dell'Orpheus. Max la osservò attentamente e riconobbe il simbolo quasi cancellato che ancora vi si distingueva: una stella a sei punte dentro un cerchio. Sentì un brivido percorrergli il corpo. Aveva già visto prima quella stella, sul cancello del giardino delle statue.
Il sestante di Roland gli sfuggì dalle dita e sprofondò nell'oscurità. In preda ad un timore indefinibile, Max nuotò a perdifiato verso riva.
Il principe della nebbia
Carlos Ruiz Zafòn
Giudizio: 😊💓
Commenti
Posta un commento