Comunque il prete deve avere seri problemi di vista, perché la parola ovviamente non era sezione, ma seduzione.
Mi ha messo in mano un opuscoletto intitolato Il volto di Gesù e ha detto:
- Recitiamo insieme il Padre nostro.
Siccome non me lo ricordavo, ho iniziato a muovere le labbra silenziosamente, scandendo a voce alta solo le parole che riuscivo a intuire.
Più tardi ho cercato la preghiera su Internet e ho fatto copia/incolla per farvi capire cosa intendo.
Le parti in neretto sono quelle che sono riuscito a pronunciare:
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen.
Quando il prete se n'è andato, mia madre non mi ha fatto domande.
Vuole tenersi stretta più che può l'illusione che suo figlio sia un ragazzo in gamba.
Scettica.
Scettica donna!
Le farò vedere di cosa sono capace.
Ma rimaneva un minuscolo dubbio nel mio cervello di neo ventunenne che volevo chiarire, quindi sono andata a cercarla.
- Mamma..
- Cosa?
- Tu vorresti che io fossi un sosia di me stesso? Tipo più studioso, più laborioso... insomma, tipo un figlio modello? O prefrisci il tuo vero figlio, me, pur con piccoli difetti, ma con la mia simpatia, la mia umanità e la mia intelligenza?
- Perché? - ha chiesto. - Ho la possbilità di scegliere?
- No, dicevo così per sapere.
- Sceglierei te, Paolo - ha detto.
Ma con un tono piatto che mi ha spinto ad insistere.
- Perché, sai.. a volte mi chiedo se tu sia felice di essere mia madre..
A quelle parole finalmente mia madre ha sorriso.
Mi ami e non lo sai
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