Alina girò la testa in direzione della voce.
- A che scopo?
Non osava formulare la domanda che in realtà aveva in mente: Perché ti ha tenuta qui tutto questo tempo? Le altre vittime le ha rapite, seviziate e lasciate nel giro di pochi giorni.
- Non ne ho idea. Ama i miei occhi.
Non capisco, pensò Alina. Ma forse non c'è proprio niente che una mente sana come la mia possa capire.
- Viene di continuo a guardarli. Dice di volerli conservare per qualcosa di davvero speciale.
Morboso. Semplicemente morboso.
In passato aveva sempre riso degli psicothriller che piacevano tanto a John e nei quali di solito c'era una spiegazione razionale al male apparentemente incomprensibile. Per qualche motivo, gli esseri umani fanno meno fatica ad accettare l'esistenza fra loro di un pedofilo se si scopre un trauma, che ad ammettere la pura e semplice malvagità naturale di certi soggetti abietti. Non ci si vuole rendere conto che in alcuni la voglia di seviziare ed uccidere è innata come il colore degli occhi o il fatto di usare la mano destra.
Gli esseri umani cercano sempre l'interazione fra causa ed effetto, anche quando sono in ballo il destino o le malattie. Trombosi? Bè, certo, se uno non fa mai sport. Stupro? Prima o poi doveva accadere, visto come si concia. Rapita e legata sul tavolo operatorio di un oculista psicopatico? Chiaro, ama i tuoi occhi.
Il cacciatore di occhi
Sebastian Fitzek
Giudizio: 😊💚
Commenti
Posta un commento