«Preferirei essere come te, Michele» proseguì Cesare, con amarezza «tu puoi confortarti nel ricordo di tuo padre, portare con orgoglio il suo nome senza che nessuno osi metterlo in dubbio.»
«Sarei più felice se mio padre fosse vivo e io non potessi portare il suo nome» lo corresse l'altro, rabbuiandosi un poco «e comunque tu porti il nome di tuo padre, tu sei un Borgia, nessuno oserebbe mai metterlo in dubbio. Il resto sono solo inerzie» fece un gesto vago con la mano, come se gettasse sabbia al vento. Cesare lo guardò dal basso in alto, dubbioso.
«Tu farai grandi cose» riprese Michele, infervorandosi «e non solo perché sei figlio di tuo padre. Sei il migliore tra tutti noi, potrai essere qualsiasi cosa vorrai essere, qualsiasi cosa, Cesare. Tuo padre ti garantirà appoggio, lo sa quanto e più di me dunque non crucciarti, amico mio» concluse dandogli un leggero pugno sulla spalla «per te si tratta di decidere cosa vuoi diventare. Il resto sarà solo questione di tempo.»
Si era rialzato, Cesare Borgia, il volto in ombra illuminato da un breve sorriso.
«E sia come dici, Michele Corella, tu che con le parole convinceresti il diavolo a consegnarti le chiavi dell'inferno. Io sarò tutto ciò che vorrò essere, e tu» gli puntò il dito contro, affondandoglielo nel petto «tu sarai con me, al mio fianco, in terra, in cielo o ovunque i miei passi mi porteranno.»
Corella - L'ombra del Borgia
Federica Soprani
Giudizio: 😊💓
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