Sophie Bryce era una ragazza molto intelligente e Azrael un completo idiota. Non riusciva a credere di essersi lasciato sfuggire ciò che le aveva appena rivelato. Lui non commetteva mai errori. Non faceva mai un passo falso. Ogni sua azione era sempre ben ponderata.
La sua vita era sempre andata in quel modo. I suoi fratelli di tanto in tanto avevano cambiato idea. Agivano impulsivamente, reagivano in maniera eccessiva e, prima o poi, pagavano il prezzo per le proprie azioni avventate. Ma Azrael era sempre stato diverso e quella era un'arma a doppio taglio, poiché rendeva la sua parola preziosa e la sua affidabilità assoluta. Però, lo faceva sentire solo.
Nessun essere vivente poteva sentirsi davvero vicino a qualcuno che non poteva comprenderlo. Neppure i suoi fratelli.
Ma Sophie Bryce lo stava cogliendo alla sprovvista. Stava facendo emergere il lato più confuso della sua personalità. Un lato imprevedibile, avventato, approssimativo. Lo stava facendo comportare da umano.
E adesso Azrael si era cacciato in un ginepraio che aveva decisamente sperato di evitare. Quella questione era talmente nociva per il loro rapporto che, inavvertitamente, Az l'aveva relegata nei più reconditi recessi della propria mente per ignorarla del tutto. Non si era posto il problema di affrontarla, di dirle la verità. Forse, in fondo, una parte di lui sperava di non dover mai essere sincero al riguardo.
L'angelo della morte
Heather Killough-Walder
Giudizio: 😊
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