Fermatosi davanti alla porta di una delle celle, la guardia sbirciò attraverso la griglia.
«Un visitatore, vostra signoria!» chiamò.
Dall'interno giunse una risposta soffocata.
«Gli dovrai parlare da qui» avvertì quindi il guardiano. «Bada però di non passare nulla attraverso la grata, neppure la mano. Provvederò io per fargli avere questo pacco.»
Preso il fagotto di Alec si allontanò quindi abbastanza da garantire loro un minimo di intimità.
La piccola griglia era inserita in profondità nel legno della porta e la luce della lanterna più vicina appesa nel corridoio cadeva attraverso le sbarre in modo da illuminare una fetta di profilo e un occhio scintillante.
«Stai bene?» sussurrò Alec, in tono ansioso.
«Finora sì» rispose Seregil, «però fa un freddo spaventoso.»
«Ti ho portato una coperta e dei vestiti puliti.»
«Grazie. Ci sono notizie?»
Protendendosi in avanti quanto più osava Alec riferì i particolari della riunione tenuta al Galletto.
«Nysander pensa che trovare delle prove che incriminino il falsario sia la nostra unica speranza. Suppongo che dovremo provvedere Micum ed io, ma non sappiamo bene come fare. Dèi, vorrei che tutto questo non fosse successo.»
«So come ti senti. La guardia è ancora lontana?»
«Sì.»
«Allora guarda attentamente» avvertì Seregil, protendendo con cautela le dita di una mano fra le sbarre e segnalando qualcosa inerente a Micum.
Alec però scosse il capo perché il gesto era stato troppo veloce.
«Non riesco a sentirti, cos'hai detto?»
«Che è un vicolo cieco, non si può ottenere nulla.» rispose Seregil, alzando la voce a beneficio della guardia mentre ripeteva il segno più lentamente.
Le sue dita erano alquanto ostacolate dalle sbarre, ma questa volta Alec ebbe l'impressione di decifrare qualcosa come Dì a Micum pesce d'argento.
«Non capisco» sussurrò, convinto di aver frainteso quel messaggio che per lui non aveva senso. «Non ti lascerò qui a marcire!»
L'arciere di Kerry
Lynn Flewelling
Lynn Flewelling
Giudizio: 😊💓
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