Zsadist scosse la testa al ricordo delle ore silenziose che erano seguite. Lui e Phury avevano passato quasi tutto il tempo ad osservarsi, semplicemente. Erano entrambi in condizioni pietose, ma tra loro Phury era il più forte, malgrado gli mancasse una gamba. Con delle alghe e dei pezzi di legno gettati a riva dalle onde aveva messo insieme una zattera di fortuna che non garantiva nessuna stabilità. Quando il sole era tramontato, l'avevano trascinata nell'oceano galleggiando lungo la costa, verso la libertà.
La libertà.
Sì, come no. Lui non era libero; non lo era mai stato. Tutti gli anni perduti non lo avevano mai abbandonato, la rabbia per ciò che gli era stato sottratto e per ciò che aveva subito era più viva che mai, più di quanto non fosse vivo lui stesso.
Risentì Bella che gli diceva di amarlo. E gli venne voglia di mettersi a urlare.
Invece riprese il cammino verso la Tana. Non aveva niente da darle, niente degno di lei, a parte la vendetta, perciò tanto valeva tornare a lavoro. Avrebbe fatto strage di lesser e li avrebbe accatastati nella neve come tanti tronchi, in omaggio all'unica cosa che poteva offrire a Bella.
Quanto al lesser che l'aveva catturata, quello che l'aveva fatta soffrire, c'era una morte tutta speciale ad attenderlo. Z non aveva amore per nessuno, ma per Bella avrebbe dato fondo all'odio che lo consumava fino all'ultimo respiro.
Porpora - La Confraternita del Pugnale Nero #3
J. R. Ward
Giudizio: 😊💗
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