La renna si stava strofinando i palchi contro uno spigolo del capanno. Non avrebbe avuto il coraggio di avvicinarsi tanto se all'interno ci fosse stato qualcuno. Comunque scesi dal ruscello e seguii il suo corso camminando ricurvo fino al punto in cui avevo nascosto la carabina. Sollevai le pietre, srotolai la carta catramata e presi l'arma, controllai che fosse carica e mi affrettai verso il capanno.
La renna non si mosse e fiutò interessata dalla mia parte. Chissà cosa sentiva. Entrai.
C'era stato qualcuno.
C'era stato Johnny.
Mi guardai intorno. Notai pochissimi cambiamenti. Lo sportello del pensile, che chiudevo sempre bene per via dei topi, era accostato. La borsa di pelle vuota spuntava da sotto il letto, e la maniglia della porta aveva il lato interno coperto di cenere. Tirai l'asse accanto al pensile e infilai il braccio. Feci un sospiro di sollievo quando sentii la pistola e il marsupio. Mi sedetti su una sedia sforzandomi di capire che cosa avesse pensato lui.
Dalla borsa aveva dedotto che ero stato lì. Ma non avendo trovato né soldi, né la droga, né degli effetti personali doveva ever concluso che con tutta probabilità ero andato via, che mi ero procurato un più pratico zaino, o qualcosa del genere. Poi aveva infilato la mano nella cenere della stufa a legna per sentire se era ancora calda, per farsi un'idea di quanto vantaggio potevo avere.
Sole di mezzanotte
Jo Nesbø
Giudizio: 😊
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