Fermín alzò gli occhi, angosciato.
«Ho pensato che stasera, dopo la chiusura, potremmo andare a cena insieme» iniziai. «Per parlare delle nostre cose. Della visita dell’altro giorno. E di quello che la preoccupa, che mi sa che ha a che farci.»
Fermín lasciò sul tavolo il libro che stava spolverando. Mi guardò scoraggiato e sospirò.
«Sono nei guai, Daniel» mormorò alla fine. «E non so come uscirne.»
Gli appoggiai la mano sulla spalla. Sotto il camice, ciò che si avvertiva erano pelle e ossa.
«Allora mi permetta di aiutarla. In due, queste cose si ridimensionano.»
Mi guardò sperduto.
«Sicuramente lei e io ce la siamo cavata in guai peggiori» insistetti.
Sorrise con tristezza, poco convinto della mia diagnosi.
«Lei è un buon amico, Daniel.»
Nemmeno la metà di quanto lui meritasse, pensai.
Il prigioniero del cielo
Carlos Ruiz Zafón
Giudizio: 😊💓
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