《Quando si è resa conto dello sbaglio commesso, era troppo tardi. Può averla portata a chilometri di distanza. Potrebbe essere prigioniera ovunque. E lui, libero di farle male come vuole. Violentarla. Ucciderla》.
Almeno le ultime parole le disse a bassa voce. Andai in fondo alle scale e mi misi in ascolto. Nessun rumore. I ragazzi dormivano. Pensai all'odore che doveva ristagnare nel cottage vuoto. Forse le tende erano chiuse, e la scena si era rivelata a Ted solo quando le aveva tirate da parte; forse c'erano mosche a ronzare intorno ai davanzali, o morte nel deposito in fondo a un bicchiere. Il viaggio di ritorno doveva essergli sembrato interminabile; doveva essere stata dura l'attesa in fila nei pressi del ponte sospeso sull'Avon. I suoi occhi apparivano tormentati. Lo strinse fra le braccia.
《Forse la situazione è diversa》, gli sussurrai. 《Forse non è andata affatto così. E se lui la ama? Se la ama non le farà del male》.
Ted non rispose, e le parole di speranza si persero nel silenzio, come se non le avessi mai pronunciate.
Una famiglia quasi perfetta
Jane Shemilt
Giudizio: 😐
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