Ryan alzò le mani lentamente. Non sapeva che cazzo fosse
successo lì dentro, ma era preparato a vedere quel pezzo d’uomo lanciarsi dalla
sedia e avventarsi contro di lui.
Invece Oxley bevve con calma un altro sorso.
Jack abbassò le mani. «Che.. che cos’è successo?»
«Intendi poco fa?»
Ryan annuì, con gli occhi sgranati, incredulo.
«Il figlio del Presidente degli Stati Uniti è appena entrato
nella mia cucina.»
Oxley era passato da fare lo stronzo a fare il furbo. Ryan
non era troppo sicuro che fosse un progresso, ma almeno così parlava. Entrò
nell’appartamento e si chiuse la porta alle spalle.
«Intendevo prima, ovviamente.»
«Oh. Questi due? Si sono scontrati con il mio tirapugni, si
sono rialzati per avere un’altra passata, l’hanno avuta, e non si sono più
rialzati.»
Ryan si inginocchiò accanto a loro, controllò il battito
cardiaco, ma non lo sentì. Oxley lo osservò mentre lo faceva, con il viso
seminascosto dalla tazza. Abbassò lentamente il tè, appoggiandoselo in grembo,
e la sua voce si fece cupa, quasi maligna. «Hai portato guai, vero, ragazzo?»
«No.»
«Be’, ti presenti, e il giorno dopo arrivano loro. O sei tu
che li hai spinti a venire o sono solo che hanno spinto te a venire. Siccome
sei venuto prima tu, do la colpa a te.» Sorrise, ma non era un sorriso
condiscendente. Il sorriso di una persona seccata. « Le strade bagnate non
portano pioggia, giusto?»
Jack tirò una sedia di metallo e si sedette di fronte all’inglese.
«Due uomini mi hanno seguito questa mattina» disse. «A Londra. Non questi due.»
«Che tremenda coincidenza.»
Command Authority
Tom Clancy con Mark Graney
Giudizio: 😊💓
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