Ryan alzò le mani lentamente. Non sapeva che cazzo fosse successo lì dentro, ma era preparato a vedere quel pezzo d’uomo lanciarsi dalla sedia e avventarsi contro di lui. Invece Oxley bevve con calma un altro sorso. Jack abbassò le mani. «Che.. che cos’è successo?» «Intendi poco fa?» Ryan annuì, con gli occhi sgranati, incredulo. «Il figlio del Presidente degli Stati Uniti è appena entrato nella mia cucina.» Oxley era passato da fare lo stronzo a fare il furbo. Ryan non era troppo sicuro che fosse un progresso, ma almeno così parlava. Entrò nell’appartamento e si chiuse la porta alle spalle. «Intendevo prima, ovviamente.» «Oh. Questi due? Si sono scontrati con il mio tirapugni, si sono rialzati per avere un’altra passata, l’hanno avuta, e non si sono più rialzati.» Ryan si inginocchiò accanto a loro, controllò il battito cardiaco, ma non lo sentì. Oxley lo osservò mentre lo faceva, con il viso seminascosto dalla tazza. Abbassò lentamente il tè, appoggiandoselo in g...
"Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano soltanto fra le pagine di un libro."